sabato 7 giugno 2008

Insicurezza stradale? Un commento della FIAB

TRASPORTI E SICUREZZA STRADALE PENALIZZATI DALL'ABOLIZIONE DELL'ICI IL RESPONSABILE FIAB SULLA SICUREZZA STRADALE, EDOARDO GALATOLA DICHIARA: "I SOLDI DELL'ICI SONO SPORCHI DI SANGUE"


Tagli per 17,5 milioni di euro al Piano nazionale sulla sicurezza stradale, 377 milioni allo Sviluppo del trasporto pubblico locale, 241 milioni agli Incentivi per lo spostamento del traffico pesante verso il trasporto marino. Trasporti e sicurezza stradale risultano tra i principali settori maggiormente penalizzati dal decreto, ora al vaglio del Parlamento, sul taglio dell'ICI sulla prima casa.

La Federazione Italiana Amici della Bicicletta protesta energicamente. Il responsabile nazionale FIAB per la sicurezza stradale, Edoardo Galatola: dichiara:

"I soldi dell'ICI sono sporchi di sangue! La sicurezza stradale costa 30 miliardi di euro l'anno, praticamente 500 euro a persona all’anno. Tralasciando per un istante i drammi individuali che questo dato comporta, è evidente che qualsiasi euro investivo in questo settore si ripagherebbe immediatamente. L'Italia invece ha la spesa pro-capite più bassa d'Europa nel settore: meno di un euro all’anno per abitante, contro gli oltre 25 della Svizzera.

Il Piano Nazionale della Sicurezza Stradale, nato per far rispettare anche in Italia i vincoli comunitari che impongono di dimezzare il numero di vittime della strada entro il 2010, prevedeva uno stanziamento annuo di almeno 600 milioni. I già insufficienti 60 milioni annui stanziati dal Governo Prodi per tre finanziarie, vengono ridotti di un terzo (-17,5 milioni) per fare fronte alle minor entrate causate dall'abolizione dell'ICI. L’investimento pro-capite passa quindi da un euro a sessanta centesimi. In ciò l'attuale Governo conferma peraltro quanto fatto dai Berlusconi II e III che avevano addirittura azzerato i fondi nelle finanziarie 2004, 2005 e 2006.

Morti, inquinamento e cattiva qualità della vita sono sempre causati dal traffico pesante su gomma e dalla congestione dei centri urbani. Anche in questo caso i numeri ci dicono che l’inquinamento da traffico ci costa circa 90 miliardi di euro l’anno (altri 1500 euro a testa, neonati compresi). Il fatto di aver sottratto consistenti risorse, oltre che alla Sicurezza stradale anche ad altri settori strategici per il Paese come quello sugli Incentivi per lo spostamento del traffico pesante verso il trasporto marino (-241 milioni) e su Sviluppo del trasporto pubblico locale (-377 milioni), per un totale di 618 milioni di euro, è un fatto assolutamente grave. Quali dichiarazioni verranno rilasciate al prossimo incidenter stradale?

L'efficienza dei trasporti e la sicurezza delle strade si possono garantire solo con programmazione e investimenti. In Italia a fronte di un morto/anno per omicidio ogni 100.000 abitanti abbiamo due morti sul lavoro, sei morti per suicidio, dieci per incidenti stradali ed almeno altrettanti per infortuni domestici.

Risulta evidente che l’attenzione è inversamente proporzionale alla gravità del problema. La FIAB chiede al Governo provvedimenti coerenti".

Lello Sforza
Ufficio Stampa FIAB onlus
(Federazione Italiana Amici della Bicicletta)
Tel. +39 3200313836
Fax +39 0805236674


venerdì 6 giugno 2008

Sono svaniti i 6.000.000€, ma resta il problema del rilancio di Rimini Nord.

Preso atto che il Consiglio Comunale ha deciso di destinare i 6000000€ di finanziamenti regionali per il teatro, mi preme sottolineare che la problematica per il rilancio della zona Nord resta e non può essere ignorata.

E' necessario quindi continuare il ragionamento sul tema partendo da progetti che riguardino la riqualificazione del mare e della spiaggia, del lungomare, la riorganizzazione della viabilità sotto alla ferrovia, di parcheggi e quant'altro occorra per la riqualificazione e soprattutto di come reperire quei fondi utili per rilanciare l'offerta sia mediante l'individuazione di nuove vocazioni turistiche sia con il potenziamento della capacità di attrattiva che la zona Nord ha per il turismo famigliare. Non basta pensare al litorale di Rimini Nord come alla spiaggia della zona residenziale a monte o dei comuni dell'entroterra.

Mi attendo quindi a breve che il dibattito riprenda in maniera seria a spedita, a partire dal problema delle strutture alberghiere all'interno delle zone incongrue.

La zona turistica di Rimini Nord non può più attendere.

lunedì 2 giugno 2008

Il rilancio della Zona Nord. Progettiamolo ora.

L'incontro dei circoli del PD di Lunedì 26 a Torre Pedrera è nato nell'ottica di discutere del rilancio turistico di Rimini Nord; tale primo incontro ha avuto lo scopo di verificare la condivisione di una proposta, quella della creazione del Paladanza, unita ad una fascia verde che comprende il parco Carloni e non solo, il rifacimento dei lungomari, opere sulla viabilità, il polo scolastico ed altro, realizzato in congruità di perequazione e di sostenibilità ambientale, con la consapevolezza che occorre un progetto di rilancio del mercato della ospitalità nel breve periodo.

Capisco le obiezioni ed i timori, ma il litorale Nord non può attendere i tempi di un piano strutturale o strategico, ed è indubbio che opere strategiche utili a migliorare la qualità dell'offerta turistica languono da troppo tempo, in particolare a causa di una continua riduzione delle risorse operata. D'altra parte occasioni come quella di finanziamenti esterni non ci sono tutti i giorni.

Aggiungo che se per obiettivi importanti come quelli in gioco fosse necessario utilizzare anche aree già di proprietà del Comune non ci troverei nulla di scandaloso, soprattutto se l'obiettivo fosse quello di realizzare un'oasi naturalistica unica nella zona Nord (se non addirittura dell'intero Comune).

In questa situazione l'esigenza principale è il rilancio della zona turistica Nord, che comunque, grazie sopratutto ai suoi operatori, continua ad essere viva e vitale.

Condivido quindi l'analisi della serata fatta dai segretari di Circolo nel loro comunicato, così come ritengo necessario convergere ad una soluzione che tenga conto delle osservazioni fatte dal comitato Viserbella Salute.

In questo quadro risulta fondamentale rendere possibile la riqualificazione delle strutture a mare della litoranea. Rimini Nord vuole e deve essere considerata alla stregua di tutto il resto della Provincia di Rimini.

Il reperimento delle risorse da parte delle amministrazioni locali nel tempo si è reso sempre più difficile: dopo che per anni sono stati ridotti i trasferimenti da Roma e dopo che i primi provvedimenti di questo governo si sono rivelati contrari al federalismo fiscale lasciando alle amministrazioni locali la possibilità di reperire le risorse necessarie soltanto tramite tasse di scopo ed addizionali IRPEF, oppure costringendo le stesse alla riduzione degli interventi necessari sul territorio.