sabato 27 settembre 2008

Incongruo sarà Lei

Mi spiace un poco tornare su una questione sulla quale sono già intervenuto più volte, ma credo sia necessario, specie dopo le giustificazioni del consigliere Renzi alla propria astensione. Innanzitutto, per quanto in pieno disaccordo con le sue tesi del 26 settembre, devo convenire che almeno la sua condotta (l'astensione) è frutto di un ragionamento; altri, pur potendo influenzare la propria componente politica in commissione pare non l'abbiano fatto, salvo oggi ergersi a paladini della zona turistica di Rimini Nord.
Ma tornando a quanto espresso nell'articolo del 26 settembre dal consigliere Renzi, credo che le sue affermazioni difettino in molti punti, a partire dalla prima.

Secondo il consigliere Renzi, Rimini Nord non può essere zona incongrua perchè ha la spiaggia più corta di Rimini Sud.
Io ritengo che se a Rimini Nord esiste una spiaggia più corta sia necessario verificarne le cause, per scoprire magari che parte delle responsabilità di questa situazione può essere addossata alla impermeabilità del molo di Rimini alle correnti, situazione che ha reso Rimini Nord zona di erosione.
La politica deve farsi carico di risolvere il problema dell'erosione, e non inventarsi la zona incongrua che crea un ulteriore problema a Rimini Nord e che ci può far concludere: cornuti e mazziati.
L'altra motivazione addotta dal consigliere Renzi si fonda su una posizione politica contro la cementificazione della spiaggia e per la salvaguardia dell'ambiente naturale.
Innanzitutto non siamo in Maremma, dove c'è effettivamente un ambiente naturale da salvaguardare. Vi è inoltre molto da ridire anche sulla definizione della zona incongrua. Perché è incongrua la zona quella a mare della litoranea e non per esempio quella dove c'è sabbia (tutto il litorale), dato che culturalmente, dalle nostre parti, la spiaggia è dove c'è sabbia? Sarebbe interessante individuare la mente che ha partorito una tale stupidata. Il problema è che la definizione di fascia incongrua è stata decisa da qualche “mano morta” del potere che ormai oggi non è neppure ben individuabile. Fosse stato qualche vero ambientalista avrebbe fatto le barricate piuttosto che fare approvare delle modifiche alle norme che rendono inefficaci le politiche di rinaturalizzazione dei luoghi per tutta la regione Emilia Romagna che, al di fuori della fascia costiera turistico alberghiera si possono trovare.
A questo punto sarebbe il caso di fare una battaglia per abrogare una norma che pare nata solo per castigare Rimini Nord. Infatti, se la norma è provinciale, perchè Rimini Nord è incongrua e non Igea Marina? O Rimini Sud, o Cattolica? E pensare che la vera differenza tra l'albergo Milano o Lido o l'ex Bologna di Viserba e molti degli alberghi a mare della nostra provincia è che i nostri erano sulle cartoline delle vacanze già negli anni '30, qualcuno anche prima, mentre dalle altre parti vi erano canneti o dune.
Riguardo alla cementificazione occorre rammentare, senza entrare in polemica su come vengono realizzate le case, che un politico debba riconoscere la differenza tra una struttura produttiva che arricchisce un territorio ed una abitazione, peggio un residence, che al territorio chiede servizi, parcheggi, strade, scuole...
Rimanere in questa confusione non aiuta, anche perchè un territorio come Rimini nord certamente non ha bisogno di altri appartamenti (cementificazione) ma sicuramente deve innovarsi a livello turistico come e più di altri per reggere la sfida che l'aspetta. Lasciare gli alberghi in prima linea ad un lento ed inesorabile declino certo non aiuta tutto il sistema.
Concludendo, sentendo le fanfare di chi esalta questa operazione come la migliore per Rimini Nord, di questo passo siamo come quel paziente al quale il grande chirurgo ha fatto una operazione perfetta, ma è morto. Chiediamo una diversa terapia. Grazie

martedì 16 settembre 2008

I dubbi di Rossini

Nell'intervento del 15/09 l'assessore provinciale Rossini si chiede a cosa puntino i critici dell'operato della Provincia. Strano, si vede che ha problemi di udito o di capacità di comprensione, ma anche i sassi hanno capito che vogliamo essere riperimetrati nella zona urbanizzata, obiettivo che la Provincia poteva raggiungere se non avesse insistito con questa stupidata di lasciare nella zona incongrua un territorio che è stato edificato con tanto di Licenze edilizie, Concessioni rilasciate dall'organo competente: il Comune. Sono forse incongrue anche quelle?
Poi spieghi come sarà possibile fare quelle piccole modifiche necessarie per continuare l'attività come allargare bagni fuori dal sedime onde non penalizzare camere realizzate con normative diverse da quelle attuali. Soprattutto, con la nuova classificazione degli alberghi, come potranno competere nella sfida turistica se non potranno adeguare camere, e servizi? Tutte opere che richiedono l'aumento di volumetria che la norma non consente, ma che sarebbero possibili se perimetrati come tutte le altre strutture e soggetti alle stesse normative. In questo modo si è comunque condannata tutta una zona.
Oggi qualcuno ha ricordato le qualità amministrative dell'assessore quando era amministratore della Confesercenti. Anche io gli rinnovo l'invito: venga ad investire sulle strutturee in prima linea di Rimini Nord e lo consigli pure ai suoi amici.
Un saluto
Fabio Betti

venerdì 12 settembre 2008

zona incongrua

In merito alle conclusioni trionfalistiche sul successo della modifica della normativa regionale “sulle aree incongrue” occorre, a mio avviso, fare una precisazione di sostanza, la stessa che è stata ribadita dalla Circoscrizione e dagli operatori di Rimini Nord in tutti gli incontri ufficiali ed ufficiosi ai quali abbiamo partecipato, compreso quella di mercoledì scorso in regione:
Rimini Nord NON HA ZONE INCONGRUE.

Alla Provincia che continua nel disegno, voluto o casuale di annientare la zona turistica di Rimini Nord diciamo che -Rimini Nord NON HA ZONE INCONGRUE-.
Al Presidente della Provincia, nostro rappresentante, che nonostante l'errore che oggi ci condanna al degrado, fatto dalla sua giunta nel 2001, ammesso pubblicamente in riunione, ma per il quale non ha ritenuto mettere in campo nessuna politica riparatoria ricordo che Rimini Nord NON HA ZONE INCONGRUE;
all'assessore Rossini, che non ci rappresenta e lo ha dimostrato con in fatti, gli ricordo che Rimini Nord NON HA ZONE INCONGRUE;
A tutti coloro che nell'ombra hanno lavorato per questo non risultato, gli ricordo che Rimini Nord NON HA ZONE INCONGRUE;
Il provvedimento approvato dalla III commissione regionale non solo NON HA risolto il problema nel merito di riparare ad un torto fatto 7 anni fa in quanto Rimini Nord non ha aree incongrue, ma peggio, ha vanificato gli intenti di una normativa regionale condivisibile, utile in molta parte della regione, ma non quì.
Con il classico provvedimento alla riminese si vanifica l'applicazione in tutto il resto della Regione. A questo punto meglio abrogare la normativa sulle aree incongrue perchè non ha più senso. Su questo gli ambientalisti hanno visto molto bene. La conclusione dell'assessore Gilli che “la riqualificazione di zone con valore paesaggistico deve essere da tutti considerata un bene” è un non senso nel non senso di una norma realizzata senza finanziamenti, applicata con sadismo per cancellare zone come la nostra che da sempre ha vissuto di turismo, chiacchiere nel mare del non senso dell'applicazione vessatoria di una norma e nella riminesizzazione insita nella sua modifica.
Gli unici che veramente potranno giovare di questa normativa saranno i proprietari delle villette che, vincoli di sopraintendenza permettendo potranno effettivamente adeguarle e rinnovarle.
Concludendo, l'aspetto kafkiano di tutta questa storia è che tutti hanno riconosciuto la fondatezza della nostre ragioni, ma nessuno ha fatto un passo nella nostra direzione.
Che dire. Abbiamo perso la battaglia, spero non la guerra, anche per mancanza di seri rappresentanti di Rimini Nord. E' ora di invertire la rotta. Cominceremo dalle Provinciali.

Un Saluto
Fabio Betti